Vitamina C: a cosa serve e come assumerla

Pubblicato il 28/10/2022 - Nella categoria Le Vitamine

La Vitamina C o Acido Ascorbico è una vitamina idrosolubile, in grado cioè di sciogliersi in acqua, pertanto non è possibile immagazzinarla nell'organismo ma deve essere regolarmente assunta attraverso l'alimentazione per il mantenimento dei normali livelli basali. La vitamina C assunta con la dieta viene assorbita nello stomaco e nell'intestino tenue, la restante quota plasmatica che non viene immagazzinata viene eliminata con le urine.

A cosa serve la Vitamina C?

Nell'organismo la vitamina C svolge molte funzioni, le più importanti sono:

  • azione antiossidante: è in grado di contrastare i danni causati dai radicali liberi, molecole di scarto che si formano e si accumulano nell'organismo durante i processi digestivi, durante l'esposizione alle radiazioni, inclusi i raggi solari o a sostanze nocive ad esempio il fumo di sigaretta o l'inquinamento atmosferico, principali responsabili del processo di invecchiamento cellulare;
  • sintesi di collagene: un componente importante dei legamenti, della pelle e dei vasi sanguigni ed è quindi considerata una sostanza necessaria per la crescita e la riparazione di molti tessuti dell'organismo quali denti, ossa e cartilagini;
  • sintesi della carnitina: una molecola che permette l'utilizzo dei grassi come fonte di energia trasportandoli all'interno delle centrali energetiche delle cellule, i mitocondri;
  • attivazione dell'acido folico: o vitamina b9, è una molecola dalle molteplici funzioni, contribuisce al buon funzionamento del sistema nervoso, è responsabile del mantenimento della fertilità maschile e femminile e potrebbe avere un'azione preventiva nei confronti delle malattie cardiovascolari in quanto sarebbe utile per la riduzione di omocisteina, un aminoacido che se presente in eccesso nel sangue, si associa ad un aumento del rischio cardiovascolare;
  • regolazione dei livelli endogeni di istamina: una molecola rilasciata in caso di reazioni allergiche;
  • assorbimento intestinale del ferro: in particolare di quello presente negli alimenti di origine vegetale. Questo tipo di ferro detto NON EME perché non associato all'emoglobina è meno biodisponibile di quello EME di origine animale, ossia è più difficile da assorbire. La vitamina C aumenta la biodisponibilità del ferro NON EME, per questo si consiglia sempre di condire verdure a foglia verde ricche di ferro NON EME con succo di limone, una fonte naturale di vitamina C;
  • funzione immunitaria: si è osservato sperimentalmente che la vitamina C è in grado di stimolare la produzione di interferoni, la proliferazione dei neutrofili o globuli bianchi e degli anticorpi delle classi IgG e IgM, tutte sostanze che proteggono le cellule dagli attacchi virali e batterici;
  • vitamina C e raffreddore: l'uso preventivo della vitamina C non riduce in modo significativo il rischio di contrarre un raffreddore ma permette una modesta riduzione di sintomi e durata, probabilmente a causa dell'effetto antistaminico-simile.

Vitamina C naturale o sintetica?

Dal punto di vista chimico e funzionale, non esiste alcuna differenza tra la vitamina C naturale e quella ottenuta per via sintetica, cioè qualunque sia la fonte o il metodo di sintesi od estrazione utilizzato, l'acido ascorbico mantiene invariata la propria attività biologica indipendentemente dall'origine. Le differenze, pertanto, non vanno ricercate sulla vitamina C in sé, ma sulle sostanze ad essa associate. Integratori a base di acerola, una fonte naturale di vitamina C, devono la loro azione non solo all'acido ascorbico in essa contenuto, ma anche e soprattutto al fitocomplesso, un insieme più o meno ampio di molecole che modulano attività biologica e biodisponibilità di una droga, in questo caso oltre alla vitamina C nell'acerola ritroviamo vitamina B, tannini, flavonoidi e altre sostanze biologicamente attive. Gli integratori di vitamina C di sintesi quali, cebion o c tard per citarne alcuni, sono una fonte esclusiva di acido ascorbico, perciò la quantità di vitamina C assunta sarà la medesima, ma l'azione sarà leggermente diversa a causa della mancanza del fitocomplesso.

In funzione di quanto detto precedentemente, nel caso si renda necessaria una specifica integrazione di acido ascorbico, la scelta tra vitamina C naturale e vitamina C sintetica viene effettuata sulla base delle nostre esigenze: se ad esempio si vuole semplicemente arricchire la propria dieta di acido ascorbico conviene orientarsi sulla più economica vitamina C di sintesi, mentre se lo scopo è quello di aumentare l'apporto di antiossidanti e di altre sostanze naturali è bene orientarsi su estratti vegetali ricchi di vitamina quali l'acerola.

Ciò che non cambia mai è la regola da seguire quando si decide di assumerli: utilizzarli sempre nell'ambito di un'alimentazione sana ed equilibrata e non come sostituti delle sue fonti naturali.

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Dove si trova la vitamina C?

La vitamina C è contenuta soprattutto negli alimenti freschi e in particolar modo frutta e verdura quali arance, fragole, mandarini, kiwi, limoni, frutti di bosco, broccoli, peperoni, asparagi, spinaci e pomodori.

Per godere appieno dei benefici della vitamina C, questi alimenti devono essere conservati non più di 3-4 giorni se consumati crudi o comunque poco cotti in quanto la vitamina C è sensibile alle alte temperature.

Quanta vitamina C assumere ogni giorno?

L'assunzione giornaliera raccomandata di vitamina C secondo LARN ossia le linee guida italiane per una sana alimentazione, prevede 105 mg per un uomo adulto, 85 mg per una donna adulta con2g/die come limite di tolleranza.

L'assunzione attraverso la dieta non è legata a particolari rischi, salvo eccezioni, e dovrebbe quindi essere la modalità di assunzione privilegiata per tutta la popolazione. Essendo una molecola solubile, gli eccessi alimentari vengono semplicemente escreti con le urine.

La carenza di vitamina C può ridurre la capacità di combattere le infezioni e quella di guarire le ferite, aumentare la facilità con cui si formano lividi, causare perdite di sangue dal naso e indebolire lo smalto dei denti. Inoltre pelle e capelli possono seccarsi e le articolazioni gonfiarsi e iniziare a fare male.

Sintomi in assenza di vitamina C

  • stanchezza e debolezza;
  • dolori muscolari e articolari;
  • comparsa di lividi;
  • macchie sulla pelle

Carenze particolarmente importanti di questa vitamina determinano la comparsa dello scorbuto, una patologia che in passato era molto diffusa tra i marinai che vivevano sulle navi e non si cibavano di cibi freschi per mesi e mesi, in grado di provocare gravi conseguenze su cellule e tessuti dell'organismo fino alla morte improvvisa.

E' invece raro trovarsi di fronte ad un iperdosaggio da vitamina C, soprattutto perché il corpo non è in grado di accumularla. Tuttavia sembra che assunzioni superiori ai 2 grammi al giorno possano causare fastidi a stomaco e intestino quali nausea, vomito, gastrite, dissenteria e crampi.

Quando limitare l'assunzione di vitamina C

La Vitamina C è generalmente ben tollerata, bisogna porre attenzione i soggetti affetti da condizioni croniche a carico di fegato e reni (per esempio un passato di calcoli renali) i quali dovrebbero limitarne l'assunzione a 1g al giorno.

Serve inoltre cautela nei pazienti che effettuano radioterapia e chemioterapia a causa della possibile interazione tra cellule tumorali e farmaci e in soggetti affetti da emocromatosi, una malattia caratterizzata da un’eccessivo accumulo di ferro nell'organismo.

Dott.ssa Lara Zampini